5 consigli per migliorare le Facebook Ads per eCommerce

In un mondo digitale che si evolve continuamente, il settore dell’eCommerce è sempre più competitivo. Emergono abitualmente nuovi modi di promuovere e vendere prodotti online e le aziende di tutto il mondo devono essere attivamente aggiornate sui recenti metodi per trovare i clienti e pubblicizzare le proprie offerte.

Attualmente, Facebook Ads conferma ogni giorno la sua posizione come migliore piattaforma pubblicitaria per i negozi online, nonostante i continui cambiamenti di privacy e di algoritmi. Ecco quali sono le ragioni:

  • Qualità, in particolare della grande quantità di dati utili per poter raggiungere i clienti ideali
  • Scala. Facebook Ads, infatti, offre una mole di pubblico necessario per far crescere un’attività di eCommerce
  • Prezzo. La pubblicità sulla piattaforma social è ancora abbastanza economica rispetto a molte altre. Oltre a ciò, consente di testare ed eseguire diverse inserzioni per trovare quella più adatta al raggiungimento degli obiettivi aziendali

Tuttavia, per i marchi di e-commerce ottenere ottimi risultati dalle piattaforme Facebook Ads può essere una vera e propria sfida. Vediamo 5 consigli rapidi e semplici per migliorare le Facebook Ads per eCommerce.

Prima di tutto, anche se apparentemente controproducente, gli esperti consigliano di limitare le proprie campagne di retargeting, tuttavia una delle tecniche di advertising più interessanti ed efficaci che si possono attuare in Meta. Questo processo consiste nell’entrare in contatto con utenti potenzialmente interessati al proprio prodotto e, quindi, più predisposti a un’interazione o a un’azione, come ad esempio procedere con l’acquisto.

Il retargeting su Facebook inizia con una prima fase di ricerca, durante la quale vengono individuati i contatti che hanno già avuto una prima interazione con l’azienda, grazie a una raccolta dei dati, ottenuti mediante CRM (Customer Relationship Management, in economia aziendale, la gestione delle relazioni con i clienti), monitoraggio web e attraverso punti vendita fisici. Successivamente, l’organizzazione si dedicherà alla creazione di una campagna di retargeting, sia in formato video, sia foto, sia storia.

Perché questa pratica è essenziale nelle strategie di Digital Marketing? Per gli eCommerce è stimato un tasso di conversione dell1 – 2% al primo contatto. Per gli utenti di ritorno, invece, questo dato si attesta intorno al 35%. In ogni caso, per migliorare le Facebook Ads per eCommerce gli esperti consigliano di cercare di limitare le campagne di retargeting, provando a non escludere audience troppo datate in TOFU (l’acronimo per Top of Funnel, o inizio dell’imbuto. Si tratta dell’ingresso del funnel, all’interno del quale si comprendono tutti i potenziali clienti che hanno preso consapevolezza del proprio bisogno), poiché le CPA (Cost Per Acquisition, in italiano “Costo per Acquisizione”, metrica di marketing digitale che misura il costo totale che un’azienda spende per acquisire un nuovo cliente attraverso una specifica campagna o canale pubblicitario) sicuramente miglioreranno.

Un secondo consiglio per migliorare le Facebook Ads per eCommerce consiste nell’utilizzo di una tipologia di comunicazione specifica. Più la comunicazione sarà efficace e incisiva, più il tasso di conversione aumenterà. Tutto dipende da quanto un’impresa riesce a far percepire utile e desiderabile il prodotto che pubblicizza a chi interagisce con il marchio. Nel mondo del marketing digitale, aumentare il tasso di conversione è talmente importante che esiste perfino una branca che studia e si dedica esclusivamente a questo argomento: la Conversion Rate Optimization (CRO). È necessario, dunque, partire dall’acquirente-tipo di un certo prodotto di riferimento e creare contenuti il più possibile coerenti e in linea con il target.

Facebook Ads per eCommerce. Ecco come migliorarle

Un ulteriore accorgimento da seguire prima di intraprendere la produzione di file che forniscono il contenuto dell’annuncio è l’analisi tecnica dell’account, per valutare quello che è stato fatto e cosa ha effettivamente funzionato. Nel caso di campagne pubblicitarie già attive sarà chiaramente necessario apportare solo delle modifiche. Questo sistema permette all’azienda di monitorare ogni cosa in maniera progressiva. Ciò consente di comprendere meglio sia i miglioramenti sia i peggioramenti all’interno dell’attività del business.

Inoltre, creare pagine alternative a quella del proprio prodotto può dare un passo in più alle Facebook Ads di un’organizzazione. Ciò ha lo scopo di ridurre il costo per mille (CPM) e diversificare i touchpoint logistici (tutte le occasioni in cui si manifesta un punto di contatto tra il brand e il cliente) con il traffico proveniente da Facebook, oltre che di sviluppare e testare pagine alternative alla propria. Ad esempio, è possibile servirsi di advertorial (un tipo di pubblicità che simula un articolo editoriale), di landing page (una pagina web specificamente strutturata che il visitatore raggiunge dopo aver cliccato un link o una pubblicità), di quiz funnels, che servono a suscitare nell’utente la curiosità di avere una risposta dopo una serie di domande, e di molte altre ancora. Ma quali sono i vantaggi di queste pagine alternative? Vediamone alcuni:

  • I consumatori finali potranno acquisire maggiore consapevolezza
  • Un AOV più alto. Average order value, in italiano “valore medio dell’ordine” è l’importo medio per transazione che ogni cliente spende nel negozio online
  • CPM più bassi. Il Costo per Mille è una metrica utilizzata nel settore della pubblicità online per indicare il costo di mille impressioni pubblicitarie
  • Raccogliere un numero più alto di dati sui propri utenti

Infine, se si intende incrementare il numero di utenti che decidono di acquistare dopo aver cliccato su un determinato annuncio, sarà necessario potenziare l’esperienza post-click. Questo procedimento serve a trasformare un utente effettivamente interessato ai prodotti o ai servizi, e quindi all’acquisto, (tale persona si definisce “prospect”) in un cliente. Secondo alcune statistiche, le aziende che hanno migliorato la post-click experience hanno registrato un aumento del Conversion rate dal 4% al 16%. Come è possibile ottimizzare nel modo migliore questa particolar area di business?

Porre particolare attenzione alla velocità di caricamento

  • Presenza di social proof, termine coniato da Robert Cialdini nel suo libro del 1984 “Influence: Science and Practice”. Si tratta di una riprova sociale molto importante per i brand e le aziende che vogliono aumentare le vendite e migliorare la propria reputazione, poiché dimostra agli utenti e ai potenziali clienti che una determinata azienda o un brand sono affidabili e offrono prodotti e servizi di valore e di alta qualità. Esistono diverse tipologie di social proof e ognuna di queste può avere conseguenze molto importanti sulla percezione del marchio da parte del pubblico e quindi sulla possibilità o meno che compri i prodotti o servizi che offre
  • Curare nei minimi dettagli la User Experience (UX) e domandarsi se la customer journey attuale, ovvero il percorso del cliente nella relazione che sussiste tra un consumatore e un brand, sia sufficientemente efficace
  • Gestire al meglio la User Interface (UI), ovvero l’interfaccia utente dal punto di vista visivo. Un concetto strettamente connesso con quello di UX, dal momento che fanno parte della stessa strategia di marketing

Seguendo tutti questi accorgimenti, le imprese potranno imparare a ottimizzare nel modo migliore le proprie campagne pubblicitarie su Facebook e massimizzare il livello ROI (ritorno sull’investimento, o indice di redditività del capitale investito).

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