Guida ai CPM su Facebook Ads

Una delle metriche più comuni per monitorare la spesa pubblicitaria è il CPM, “Costo per mille” o “costo per mille impressioni”, che misura quanto si spende per un annuncio a pagamento ogni 1000 visualizzazioni ricevute.

Come si calcola il modello di prezzo? Per capire a quanto ammonta questa opzione di pagamento basta dividere il costo totale di un annuncio per il numero totale di impressioni e si moltiplica per 1000. Dunque, la formula sarà: Spesa pubblicitaria totale/impressioni pubblicitarie totali x 1000. In generale, il pagamento dipende da quanto si investe nella campagna di marketing e dal numero di impressioni che si ottengono.

In particolare, il CPM su Fcebook Ads varia in base al tipo di settore nel quale si opera. Solitamente si aggira a poco meno di dieci euro. Come si capisce se un Costo per mille può essere considerato buono su Facebook? Per farsi un’idea precisa in questo senso è necessario considerare i benchmark del settore. Con il termine “benchmarking” si intende confrontare i risultati della propria impresa con quelli di altre aziende che si dedicano allo stesso settore. Si tratta, dunque, di una metodologia che aiuta a identificare le best practice più adatte per le organizzazioni.

Come impostare un budget pubblicitario

È importante tenere in considerazione che il budget influisce sul rendimento della campagna pubblicitaria. In base a ciò Facebook mostrerà gli annunci, utilizzando l’importo monetario comunicato dalle aziende per le inserzioni che, nel caso di una spesa minima, verranno mostrate a un pubblico limitato, con un basso numero di visualizzazioni e di click. Ecco quali sono le due tipologie di budget pubblicitari di Facebook:

  • Il budget totale, ovvero l’importo massimo che si spenderà alla fine del periodo di esecuzione dell’annuncio. È possibile procedere in questo senso qualora la campagna abbia una data di inizio e una di fine
  • Il budget giornaliero, l’importo massimo da spendere ogni giorno. Applicando questa funzionalità, la campagna può intendersi a tempo indeterminato e, in questo caso, può essere disattivata quando si desidera
  • Il budget della campagna. Tutti i piani di questo tipo utilizzano il budget della campagna Advantage, che consente di impostare una somma per la campagna principale, ripartita in maniera continua e in tempo reale tra i gruppi di inserzioni con le maggiori opportunità. Tali bilanci semplificano la configurazione di una campagna, permettendo di realizzarne di efficaci a costi minori
  • Il budget del gruppo di inserzioni, utile se si riscontrano grandi differenze nelle dimensioni del pubblico tra i vari gruppi di inserzioni. Per aver un maggiore controllo sulla pubblicazione di questi ultimi, è possibile scegliere di impostare budget differenti per ognuno di essi in maniera specifica

Secondo gli esperti di Facebook Ads, sarebbe consigliabile investire un budget di almeno 1,20 euro circa al giorno per ottenere risultati soddisfacenti. Con una cifra così alta, però, in pochi giorni subentra il rischio di spendere molto senza ottenere risultati sul lungo periodo. In realtà, anche un budget più modesto può portare a buoni esiti. L’importante è valutare se l’offerta sia competitiva o meno, a seconda del tipo di strategia che si intende seguire.

Tuttavia, la spesa è un valore che non rimane fisso, ma variabile. Ad esempio, i budget giornalieri sono una spesa media giornaliera nel corso di una settimana e, in alcuni giorni, possono arrivare fino al 75% oltre il previsto, mentre in altri momenti potrebbe arrivare al di sotto di questa percentuale. In ogni caso, gli addebiti vengono calcolati in media su una settimana di calendario (dalla domenica al sabato).

Nel corso della creazione di un Advertising, Facebook può mettere a disposizione due opzioni. Vediamo quali sono:

  • Gestione automatica della campagna. Si tratta di una strategia a basso costo, in cui la piattaforma assegna le risorse
  • Gestione manuale della campagna, che si basa sul costo target, ovvero il Costo modello di un prodotto, preventivato sulla base di condizioni di produzione ideali, e che ricopre il ruolo di parametro nel controllo dell’efficienza produttiva di un’azienda. Tutto ciò tramite la comparazione con il costo reale

In conclusione, prima di decidere quale sarà il budget da investire, è fondamentale predisporre un annuncio che sia il più possibile attinente al messaggio che si vuole inviare al consumatore finale.

Leggi anche: Tasso di conversione e-commerce: cos’è e come migliorarlo

Come si migliora il CPM su Facebook?

Quando il CPM è basso l’annuncio viene visualizzato da un numero maggiore di utenti. Tutto questo si traduce in più conversioni e in un valore del ROAS – Return On Advertising Spend, ovvero il ritorno sulla spesa pubblicitaria, più alto. Al contrario, quando un punteggio CPM è elevato indica solitamente che la campagna di marketing è debole e che esiste un margine di miglioramento per aumentare le visualizzazioni degli annunci. Ecco alcuni metodi per abbassare il CPM e guadagnare di più:

  • Perfezionare il pubblico di riferimento. L’obiettivo è che un numero più alto possibile di utenti noti l’annuncio e interagisca con esso. Definendo informazioni come età, genere, interessi, hobby e altre sarà, quindi, possibile raggiungere il pubblico giusto
  • Rendere gli annunci più rilevanti per il pubblico, analizzando le persone a cui si intende rivolgersi
  • Testare le inserzioni per vedere come migliorare le prestazioni. Ciò contribuisce a scoprire cosa interessa al pubblico, in modo da coinvolgerlo negli annunci. In particolare, testando un elemento alla volta, come ad esempio il colore dello sfondo, si otterranno risultati più precisi
  • Tentare l’utilizzo di un formato pubblicitario diverso. Ad esempio, al posto di immagini, un annuncio video potrebbe attirare maggiormente l’attenzione e trattenere l’utente sull’inserzione
  • Perfezionare il testo dell’annuncio, ad esempio evidenziando i vantaggi che invoglieranno i potenziali clienti all’acquisto
  • Modificare la frequenza con cui le persone vedono gli annunci. Mostrare in continuazione le inserzioni allo stesso pubblico potrebbe annoiarlo, causando un calo del coinvolgimento. Per evitare che accada ciò, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di impostare un limite di frequenza per i potenziali consumatori. Inoltre, risulterebbe utile anche eliminare in maniera ciclica le vecchie versioni degli annunci e sostituirle con quelle nuove

Leggi anche: Il Click through rate: cos’è e perché è importante

Scopri perché il CPM è importante per la tua azienda. Contatta il nostro team di esperti dell’agenzia di comunicazione Identità Digitali a questo link.