Cos’è il CPC, perché è importante nel marketing digitale, come calcolarlo

Nel campo del marketing digitale esiste un metodo essenziale, il CPC, si tratta del costo per click. Perché serve sempre monitorarlo nella strategia di fatturazione pubblicitaria? È fondamentale in quanto il dato determina l’importo pagato dagli inserzionisti per gli annunci pubblicati sui siti web o sui social media, in base al numero di click ottenuti dall’annuncio. In poche parole, in questo procedimento gli inserzionisti versano una somma prestabilita ogni volta che un utente clicca su un annuncio.

Il CPC non è altro che un modello di prezzo (il termine, infatti, è legato al PPC, pay-per-click (pagare a click), su cui si fonda la strategia pubblicitaria. Graficamente può essere rappresentato da una figura, come ad esempio un triangolo, prodotta dalle oscillazioni dei prezzi di un titolo o di un indice.

A disposizione dei pubblicitari si otterranno figure graficamente ricorrenti, in cui l’inserzionista paga una tariffa solo quando un utente clicca effettivamente sull’annuncio pubblicitario, in particolare su piattaforme come Google Ads e Facebook Ads.

Si tratta di una misura del costo che un inserzionista sostiene per ciascun click effettuato su un annuncio. Questa pratica importante per:

  • capire l’effettiva spesa delle campagne pubblicitarie
  • la valutazione dell’importo effettivo delle campagne pubblicitarie
  • analizzare la produttività delle strategie di marketing online.


CPC perché è fondamentale nelle strategie di marketing digitale e come si calcola

CPC - Costo per Click

Il CPC fornisce agli inserzionisti un aiuto nella gestione del loro budget pubblicitario. Sapendo quanto costerà ogni click, infatti, sarà loro possibile stabilire un budget giornaliero o totale per una promozione e prevedere il numero di visitatori del sito web o utenti della piattaforma.

Il costo per click offre anche un’idea immediata dell’efficacia di una campagna pubblicitaria. Se il CPC fosse alto, potrebbe indicare che l’annuncio non è abbastanza accattivante o che il pubblico di destinazione non è ben definito. Inoltre, monitorare il suo andamento potrebbe dare un importante aiuto nell’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie. Ad esempio, qualora un annuncio avesse un CPC alto, a quel punto sarebbe utile provare le diverse varianti dell’annuncio per identificare quale di queste abbia un costo per click più basso.

Tale misura di costo è una componente cardine per il calcolo del ritorno sull’investimento (Roi) delle campagne pubblicitarie. Chi compra uno spazio pubblicitario, può valutare la redditività delle loro campagne affidandosi al confronto tra il CPC e il valore medio del cliente (Customer Lifetime Value, CLV) o il Costo per Acquisizione (CPA). Per effettuare il calcolo del costo per click sarà sufficiente dividere il costo totale di una campagna pubblicitaria per il numero di click che l’annuncio ha ricevuto.

Quali sono gli stumenti utili di cui avvalersi? Per monitorare e calcolare il CPC, è possibile servirsi di strumenti come Google Ads (il programma pubblicitario online del motore di ricerca) e Facebook Ads Manager (strumento per la creazione di inserzioni, la gestione delle tempistiche e dei posizionamenti per la pubblicazione e il monitoraggio delle prestazioni delle campagne rispetto agli obiettivi di marketing). Tali mezzi forniscono report minuziosi relativi alle prestazioni delle campagne, inclusi il numero di click e il costo totale, permettendo non solo di calcolare il CPC, ma offrendo anche la possibilità di analizzare ulteriori possibilità che possono fornire un ulteriore aiuto nell’ottimizzazione delle campagne.


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Come ridurre il costo del CPC? Ecco la strategia di bidding

Chi sceglie questo tipo di pubblicità online paga solo quando gli utenti fanno click sull’annuncio che compare nelle Search Engine Result Page (SERP) di Google o su Facebook e raggiungono la pagina del sito. Ridurre il CPC può rendere le campagne pubblicitarie più efficienti e ciò è reso possibile dal miglioramento della qualità degli annunci che, in questo modo, tendono ad avere costi per click più bassi, ottimizzando le parole chiave.

Per far sì che le campagne pubblicitarie siano più economiche sarebbe utile servirsi di una strategia di bidding efficace, ovvero di un insieme di offerte automatiche che utilizza l’IA di Google per ottimizzare, in base alle conversioni o al valore di conversione durante ogni singola asta, una funzionalità conosciuta come “offerte al momento dell’asta” e gli strumenti di advertising online come Google Ads offrono diverse strategie di bidding.

Un buon bidding in qualche modo fraziona il pubblico, indirizzando gli annunci a un’audience adeguatamente definito: sperimenta e ottimizza in continuazione diverse strategie tramite la tecnica AB Testing, un metodo attraverso il quale è possibile testare due diverse versioni dello stesso sito web, o alcuni suoi elementi (come, ad esempio, titoli o layout), inviandoli a due gruppi di user differenti.

È possibile utilizzare il bidding manuale per avere un controllo maggiore sui costi, oppure strategie di bidding automatico per ottimizzare i costi in base agli obiettivi di business. In questo modo, vengono analizzati i risultati così da poter fare le necessarie modifiche per migliorare le performance delle campagne pubblicitarie.

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